La rimonta trionfale della Juventus

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Dopo duecentocinquantanove giorni la Vecchia Signora è tornata sul trono. La Juventus si è infatti aggiudicata la sfida Scudetto  contro il Napoli, grazie ad un gol allo scadere di Simone Zanza, portando a termine una rimonta che sembrava impensabile.  Il 28 ottobre, tre mesi e mezzo fa, la Juve era  infatti undicesima a -11 dalla vetta. Il 30 agosto, due mesi prima, era addirittura ultima, dopo aver perso le prime due partite di campionato contro Udinese e Roma. “La peggiore Juve di sempre”, si diceva, perché un avvio così brutto non si vedeva dal 1912, da più di cent’anni. Il 27 settembre, dopo aver perso la sfida d’andata contro il Napoli, era quindicesima con 5 punti in 6 partite.  Dopo la sconfitta con il Sassuolo il 28 ottobre scorso, la situazione sembrava irrecuperabile, invece i bianconeri hanno tirato fuori l’orgoglio realizzando l’incredibile filotto di 15 vittorie consecutive:  nessuno ha potuto fermare la cavalcata trionfale degli uomini di Allegri, che ora sono a due passi dal record assoluto  di vittorie consecutive dell’Inter di Mancini 2006-2007.

Un insieme di fattori ha contribuito all’operazione rimonta. In primis, il ritorno al 3-5-2 che ha ridato sicurezze al reparto difensivo. La Juventus ha infatti la difesa meno battuta del campionato con soli  15 gol subiti in 25 partite. Buffon è imbattuto da 566 minuti. L’ultimo (e unico nel 2016) gliel’ha fatto Cassano. A questo aggiungiamo il recupero di Khedira, pedina fondamentale del centrocampo di Allegri ed autentico talismano. Con il mediano tedesco la media è di 2.76 punti a partita (14 vittorie, due pareggi e zero sconfitte), senza il tedesco la media punti si abbassa vertiginosamente a 1.88 (9 successi, 5 pari e 3 ko). Con il mediano,  in pratica Allegri non ha mai perso.  Infine, l’esplosione di Dybala: l’attaccante argentino è il miglior realizzatore dei bianconeri con 13 rete messe a segno. A suon di prestazioni eccellenti è diventato il punto fermo dell’attacco juventino con Mandzukic (ora fuori per infortunio), Morata e Zaza a contendersi l’altra maglia da titolare.  Con Inter, Fiorentina e Roma fuori causa e il Napoli che potrebbe accusare il contraccolpo psicologico della sconfitta diventa davvero difficile trovare un avversario in grado di fermare la cavalcata della Juventus  verso il quinto scudetto consecutivo.

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