Le difficoltà dell’Inter di Mancini

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Il pareggio con il Carpi ha fatto scivolare l’Inter a meno 6 dal Napoli certificando il momento di difficoltà dei neroazzurri che hanno raccolto solamente 5 punti nelle ultime cinque partite.  Gli uomini di Mancini sono stati in testa  per otto giornate, frutto delle cinque vittorie consecutive iniziali e hanno abbandonato la vetta nell’ultima giornata del girone di andata a seguito del ko con il Sassuolo.  Da li’ è iniziata la parabola discendente dell’Inter, impietosamente fotografata dai numeri: 5 punti nelle ultime 5 giornate con una sola vittoria, peraltro stentata, nella trasferta di Empoli e ben 3 passi falsi casalinghi perché tale è il pareggio contro il Carpi dopo le sconfitte con Lazio e Sassuolo. Cosa sta succedendo alla squadra di Mancini che ha perduto il filo dei risultati dopo aver lasciato spesso dubbi sul piano del gioco?

La carenza di gioco per l’appunto è uno dei problemi principali. Quella mandata in campo contro il Carpi e’ stata la 20° formazione diversa su 21 presentata da Roberto Mancini in campionato. Avere tante frecce al proprio arco rappresenta un vantaggio e un’opportunità, ma se dopo cinque mesi di stagione il gioco ancora fatica ad avere una fisionomia precisa rischia di diventare un boomerang. Continuare a stravolgere la formazione, alternando gli interpreti, non può che destabilizzare una squadra che sta perdendo riferimenti e meccanismi acquisiti a fatica. Così facendo, anche la solidità difensiva – la base dei tanti successi di misura, coadiuvati dall’affidabilità di Handanovic – sta crollando. Lazio, Empoli, Sassuolo, Atalanta e Carpi hanno dato la sensazione di poter colpire in svariate occasioni.

La mancanza di un gioco armonioso si traduce in una scarsa capacità offensiva. L’ attacco dell’Inter produce pochissimo solo 26 gol segnati  e se Mancini punta il dito contro Icardi (8 goal per lui in tutto) sarebbe interessante capire chi altro la butta dentro: Jovetic, autore di tre gol nelle prime due partite, è fermo a quattro, Ljajic e Perisic a due, Palacio a uno per l’undicesimo attacco del campionato. È altrettanto vero che nelle ultime sfide è mancata un po’ di lucidità negli ultimi metri, ma anche l’incompatibilità tra l’argentino e Jovetic, che pian piano comincia a passare inosservata, pone degli interrogativi. È altresì bizzarro che una squadra piena di saltatori, ad oggi, abbia fatto un solo gol di testa.

L’impressione è  che la squadra di Mancini sia andata oltre i propri limiti ad inzio campionato sfruttando le false partenze di Juventus e Napoli e solo ora stanno venendo fuori i valori in campo. Viste le ultime stagioni, la qualificazione in Champions sarebbe comunque un grande traguardo.

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